Università italiane e mobilitazione per la Palestina: cosa sta succedendo e chi manifesterà il 23 febbraio, allo sciopero generale per il “cessate il fuoco” a Napoli

Università italiane, manifestazioni per il cessate il fuoco a Gaza e l'appello di alcuni docenti universitari.

Venerdì 23 febbraio 2024 a Napoli uno sciopero e un corteo per il “cessate il fuoco” nella striscia di Gaza, dove si sta consumando un piano genocidario ai danni della popolazione palestinese che da oltre 75 anni vive sotto l’occupazione israeliana.

Quello di venerdì 23 febbraio è un giorno importante perché anche parte del mondo accademico di UNISA sarà presente a Napoli insieme a “Rete Salernitana per la Palestina”. Le motivazioni che hanno spinto 30 docenti di UNISA a partecipare alla manifestazione si possono leggere nel seguente comunicato: https://acrobat.adobe.com/id/urn:aaid:sc:EU:5c485947-2d17-4ef8-8e01-3924f25b81af

Cessate il fuoco immediato e ritiro dell’esercito israeliano dalla Striscia di Gaza. Fine del blocco esercitato da Israele sulla striscia di Gaza. Interruzione dei traffici di armi dirette a Israele e a qualunque altro contesto di guerra. Fine dell’occupazione coloniale della Cisgiordania e di Gerusalemme Est. […] Noi firmatarie e firmatari, in qualità di docenti dell’Università degli studi di Salerno, aderiamo alle giornate di mobilitazione del 23 e 24 febbraio per evidenziare quanto sia importante unire l’iniziativa di diversi mondi del lavoro a quella più generale che si svolge nel resto della società e anche per mettere in rilievo la necessità che la stessa università cambi le proprie politiche verso la guerra, verso lo Stato di Israele e verso il rapporto con l’industria militare. Per queste ragioni, una parte dei docenti dell’Università di Salerno ha anche firmato l’“Appello da parte di accademici e accademiche italiane per chiedere un’azione urgente per un cessate il fuoco immediato e il rispetto del diritto umanitario internazionale” e la petizione promossa dall’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università.”

È importante ricordare, inoltre, che lo scorso 7 novembre migliaia di docenti universitari italiani si sono uniti per un appello corale per chiedere un’urgente azione per un cessate il fuoco immediato e il rispetto del diritto umanitario internazionale: https://appellouniversitaitaliane.blogspot.com/2023/11/appello-da-parte-della-comunita.html#comments

Oltre al 23 febbraio, anche sabato 24 febbraio seguirà una manifestazione nazionale a Milano in sostegno al “Cessate il fuoco”, mentre a Salerno “Rete Salernitana per la Palestina” sarà presente a Pastena, in Piazza Caduti Civili di Brescia per una raccolta fondi.

Oltre a queste motivazioni, nel comunicato si può sottolineare anche un’altra importante riflessione da fare, ovvero i collegamenti tra le università italiane e le industrie di armi che da anni intrattengono rapporti nel campo della ricerca e sviluppo scientifico:

“[…] le imprese produttrici di armi, anche se svolgono ricerca a uso civile e anche se di proprietà statale, devono stare fuori dalle università: come è il caso, diffuso, dei rapporti tra Leonardo s.p.a. e una serie di atenei italiani, compreso quello di Salerno. La libertà della ricerca e della formazione, sia universitaria che scolastica, non è compatibile con la logica militare e dei militari, perché, altrimenti, favorisce la legittimazione culturale dell’industria bellica, la subalternità della ricerca all’industria delle armi e l’ineludibile attrattività del lucro derivato dall’intersezione tra mondo civile e militare”.

Tra gli esempi la presenza di docenti universitari, rettori e rettrici di molte università italiane nel comitato scientifico di Med-Or, (inclusa l’Università degli Studi di Salerno) nella Fondazione Med-Or, creata da Leonardo S.p.a. nel 2021 per “ unire competenze e capacità dell’industria con il mondo accademico per lo sviluppo del partenariato geo-economico e socio-culturale. Nel suo lavoro coinvolge personalità e professionisti con una lunga esperienza, nazionale e internazionale, nel campo istituzionale, industriale, accademico”- secondo quanto si legge dal sito della Fondazione https://www.med-or.org/la-fondazione .

Qui anche due articoli che riportano altri esempi legati alla questione del coinvolgimento degli accademici italiani nel settore dell’industria delle armi: https://scomodo.org/troppi-legami-universita-e-industrie-armi/

https://www.africa-express.info/2021/12/05/crimini-di-guerra-non-vendete-armi-ai-sauditi-ma-leonardo-continua-i-suoi-affari-di-morte/

fonti:

Si ringrazia Rete salernitana per la Palestina per l’immagine utilizzata e per il post sulla loro pagina Instagram per alcune delle fonti citate.

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